mercoledì 14 maggio 2014

tatuaje halloween 2013

un tatuaje halloween 2013.. un mostro di sigaro esteticamente: nero grosso enorme.
La capa bella unta, maduro ma con venature in vista notevoli !
Costituito da tabacco nicaraguense, con fascia connecticut broadlef. L'aspetto della fascia è decisamente diverso da quella usata sul Cojonu 2012 che in una delle sue versioni usa la fascia con la stessa provenienza. Quella del TH è decisamente spessa a vista d'occhio, forse meno facile da stendere. Ho altri esemplari ma non ora; un confronto è necessario.
Una fumata spettacolare, ricca e carica di sapori e aromaticamente mai stancante, pur avendo dimensioni 7,5 pollici di lunghezza e 52 di cepo.
Unta la capa, grasso sulle labbra, pastoso il fumo. Combustione non sempre perfetta, ma tiraggio ottimo.
L'aromaticità è elevata: la bocca si riempie di fumo ed è quasi masticabile. Dolciastro ma con una fortaleza ben presente, ma mai sovrastante: da qui un equilibrio ottimo.
Fino a pochi cm dalla fine la fortaleza è medio alta, poi si fa sentire ancor di più.
Cenere compatta, molto chiara.


mercoledì 16 aprile 2014

ritorno di fiamma ... per il doge antico nostrano del brenta

E' passato quasi un anno dall'incontro con Domenica Napoletano: fu un incontro in occasione di un evento CCA, dove nel pomeriggio si è degustato il doge e quello che ora è il casanova.
Avevo già fumato il Doge e scritto su queste pagine.
Non è passato molto tempo, ma son passati tanti sigari e soprattutto grazie all'ampliamento dei gusti e alla variazione del palato finalmente ho rifumato il doge e mi piace!
E' di certo un sigaro migliore almeno esteticamente rispetto ai primi: non ho trovato cape rovinate nei 6 doge fumati.
La riscoperta è dovuta anche alla riserva ducale: ho fumato un solo sigaro e mi ha un po' ingolosito.
L'appetito vien mangiando e son tornato quindi a fumare il doge: la sua forza è la poca fortaleza presente, che mi permette di fumarlo a qualsiasi ora; la combustione è sempre ottima, un po' troppo veloce per le mie fumate. Un mezzo doge a volte mi dura meno di 30 minuti.
Trovo saporito e ben bilanciato il sigaro, con una qualità aromatica discreta tendente al dolce.
Gli manca, per fortuna!, la spigolosità di alcuni toscani che, diciamolo, solo per mere questioni di denaro fumavo nelle pause o nei momenti brevi dedicati al relax.ù

Buone fumate... aggiungo un video di Napoletano

mercoledì 9 aprile 2014

Ashton Cigars VSG Torpedo

Dopo il VSG sorcerer che mi aveva ben impressionato per la sua bontà è stata la volta del VSG Torpedo



è una esplosione di aromi con un unto/grasso persistente durante tutta la fumata. Gli aromi sono un bouquet floreale.
Forza leggero/medio mai invasiva, anzi è molto ben bilanciata con gli aromi.
Anche stressandolo durante la fumata con un po' di overpuff rimane ben bilanciato. E' uno dei pochi sigari coi quali la gustazione retropalatale non risulta complicata da farsi, anzi è facile e si percepisce ancor meglio gli aromi.
Date le generose dimensioni diventa pastoso verso la fine per accumulo di condensato.
I sapori sono dolce, sapido e solo alla fine si percepisce un amaro piacevole.

L'analisi degli aspetti più oggettivi: capa bella un po' grassa; costruzione quasi perfetta: la parte vicino alla rastrematura della testa risultava un po' mal posta.
Combustione eccellente e tiraggio buono (con uno spegnimento dovuto alla distrazione del fumatore)
unica pecca è che la qualità si paga, ma come per altri sigari, ne vale la pena!


Costo: 14 euro

martedì 25 febbraio 2014

il fumatore disorientato

febbraio 2014... un periodo calmo per le nuove uscite sigarofile.
Ma cosa è successo negli ultimi mesi?
una marea di novità, nuovi brand, nuove vitole, nuove edizioni limitate.

A star dietro a tutto, il fumatore attento si è forse dimenticato di cosa fumava prima?
Perché prima fumava, tanto come oggi e tanti altri sigari... quei sigari che ora ha trascurato.

Che sia la smania della novità novità novità ad attirare e a gonfiare le casse degli importatori?
E' un modello di business che i cubani hanno ben imparato: fai 3 o 4 sigari nuovi all'anno in edizione limitata, ogni tanto uno in edizione regionale, fai qualche taglio di quà e rianilli dei sigari usciti tempo fa (che però non sono mai usciti dai magazzini) e ci appiccichi, ma sì tanto il fumatore ci casca, una seconda anilla che dà quel tono in più che serve.

Ma come nell'analisi di un sigaro ci sono fattori oggetti e soggettivi, nel momento del acquisto quale è lo stimolo che si dà al consumatore per invogliarlo a comprare?

Basta dire novità? Il risultato sarà che i primi box di sigari di ogni novità andranno esauriti, il fumatore consapevole comprerà solo ciò che gradisce la prossima volta... ma se entra e trova un'altra novità? ecco il circolo vizioso del nuovo.

Il fumatore storico invece, affezionato a poche marche selezionate, ha forse ragione nel dire che è meglio investire e godere di quei prodotti che da anni lo portano a godere ogni puff?
Forse non sprecherà danaro negli acquisti, sarà monotono agli occhi di altri fumatori.

In un mondo che corre e corre, serve realmente correre anche nel mondo del fumo lento?
la dimensione slow del fumo viene forse meno?